Dai bassi tassi di interesse all’alta spesa militare: crisi di egemonia e pulsioni belliche degli Stati Uniti d’America

La spesa per consumi personali è stata la componente più dinamica della domanda aggregata negli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni ‘70. Tra il 1951 e il 1980, il suo rapporto con il PIL è stato in media intorno al 58%, per poi crescere costantemente di 10 punti percentuali, stabilizzandosi dal 2003 al livello più elevato di circa il 68%. A partire dall’inizio della seconda metà degli anni ‘70, la crescita sostenuta della spesa per consumi personali ha compensato sia l’andamento sfavorevole della bilancia commerciale, sia il rallentamento dei consumi pubblici e della spesa lorda per investimenti (la crescita degli investimenti privati ​​è rimasta allineata a quella del prodotto, grazie al peso in rapido aumento degli investimenti in prodotti di proprietà intellettuale che ha controbilanciato un marcato rallentamento degli investimenti in strutture e attrezzature non residenziali).

Crisi pandemica e salute pubblica: ma vaccinarsi è di destra o di sinistra?

Premessa 1– Il modello economico dominante si basa in maniera fondamentale sull’individualismo metodologico. Un agente valuta la sua funzione obiettivo (sia essa il proprio benessere o il proprio […]

La cooperazione tra lavoratori dello spettacolo e la crisi pandemica.

In this paper we present an empirical study on the perception of the cooperative firm among entertainment and performing arts workers. In particular, the study is based on workers belonging to associations established during the first pandemic emergency from Covid-19 in 2020. Our study reveals a perception of deterioration of the cooperative model. At the same time, the participants in our research demonstrate a confidence in the ideal cooperative firm and look with interest at new cooperatives in other working sectors. The data was collected through semi-structured interviews and focus groups with cooperative and non-cooperative associated workers.

L’efficacia della forward guidance giapponese per contrastare la crisi causata dalla pandemia di Covid-19: un’analisi ed una proposta alternativa

Nel presente elaborato, gli autori discutono l’efficacia delle politiche monetarie adottate dalla Bank of Japan (BoJ) per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia del virus Covid-19 e, in particolare, si
concentrano sulla forward guidance. La questione è particolarmente rilevante e di immediata e ampia importanza, in un momento in cui i decisori politici stanno adottando misure adeguate per affrontare quella
che probabilmente sarà la più grave recessione della storia.
Lo scopo di questo manoscritto è identificare una valida alternativa di politica fiscale alla forward guidance adottata dalla banca centrale giapponese. Gli autori conducono la propria analisi in considerazione delle
misure già adottate dalla BOJ e dal governo e dei risultati teorici ed empirici, sia propri che di altri studiosi, e, dopo aver evidenziato che questo particolare strumento di policy potrebbe rivelarsi inadeguato ad impedire
che il Paese si trovi in recessione e deflazione, suggeriscono che uno stimolo fiscale potrebbe essere più utile a questo scopo. In altre parole, la conclusione a cui giungono gli autori è che la forward guidance è, in
generale, poco incisiva e che, nel contesto attuale, potrebbe essere più appropriato ridurre il carico fiscale complessivo sui consumatori e sulle imprese nazionali.

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