Con o senza l’Europa: economisti italiani per un piano “anti-virus”

Versione italiana del documento With or without Europe: Italian Economists for an “anti-virus” plan, pubblicato Il 13 marzo 2020 dal Financial Times, a firma di Emiliano Brancaccio e […]

Inasprire il vincolo esterno Il Meccanismo europeo di stabilità e il mercato delle riforme

Un Superstato di polizia economica Nel corso degli anni l’Europa unita è divenuta un catalizzatore di riforme che elevano il principio di concorrenza a paradigma dello stare insieme […]

Verso la moneta digitale pubblica: l’audacia di Christine Lagarde e la prudenza di Mario Draghi

Libra | Christine Lagarde, attuale direttore del Fondo Monetario Internazionale e prossimo Presidente della Banca Centrale Europea, vorrebbe che le banche centrali adottassero rapidamente sistemi di emissione di […]

La parziale riscoperta della politica fiscale al tempo della stagnazione secolare

Nel 2014 Larry Summers, durante un discorso presso l’FMI, sosteneva che l’economia mondiale avrebbe corso il rischio di essere impigliata in una stagnazione secolare (Summers, 2014; 2015), vale […]

Una «regola aurea» per gli investimenti pubblici a tutela dell’ambiente in Europa

Nell’Unione Europea, gli investimenti pubblici a tutela dell’ambiente e per contrastare il cambiamento climatico potrebbero essere esclusi dai vincoli fiscali del Patto di Stabilità. Ulteriori finanziamenti potrebbero essere […]

Bilancia dei pagamenti e squilibri nell’eurozona: cosa occorrerebbe fare

In this article the divergences within the euro area are examined in the light of balance-of-payments imbalances recorded in the TARGET2 balances of the individual countries. It emerges that countries with positive values ​​of the target balances (surpluses) have lower interest rates than the Euro area average and countries with negative values ​​(deficits) have higher than average rates. Furthermore, an inverse relationship also emerges between balance of payments balances and poverty. The centralized measures of monetary policy and quantitative easing, together with fiscal restrictions for countries in deficit seem not to have resolved these differences and a new strategy is proposed to reduce divergences. This strategy, inspired by the post-war Keynes plan, should include expansionary measures for the creditor countries, such as: 1) fiscal expansion; 2) increase in money wages and 3) direct foreign investment in countries in difficulty.

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